giovedì 19 marzo 2009

Cavalli danzanti

- Non riuscirai a mantenere questo ritmo, Ivalloi.
- Prova a starmi dietro, Massil. Ormai sei vecchio, ed il picco non è lontano.
I cavalli galoppano pancia terra, così velocemente che gli steli che calpestano tornano ritti come se su di essi si fosse appoggiata un’esile cavalletta.
- Guarda quanto foraggio in questi campi, e mele sugli alberi, e che sole: ed unicamente noi e le nostre pazze corse.
- Dal picco si vede tutta la piana di Gesturi, gli occhi vi si perdono in tanta bellezza.
- Riprendiamo fiato, hai ragione, comincio ad essere vecchio, e non tarderai a prendere il mio posto. Non potrei desiderare un successore più degno, una guida giovane e saggia. Ma ricorda quello che ora ti dico: il tempo delle corse pazze finirà prima che tu diventi vecchio, ed allora il sole non ti parrà così luminoso, il foraggio avrà un altro sapore, le mele non saranno più così abbondanti.
- Cosa vuoi dire Massil? Quale minaccia potrà mai spaventarci?
- Guarda questo sole che scompare dietro i monti: rammenta i colori che si spalmano fra le nuvole, presto cambieranno. Ormai si sentono i rumori in lontananza, che lentamente si appressano. Questa è la mia profezia: verranno lame a tagliare il vostro foraggio, verranno bocche a mangiare le vostre mele. Il cielo terso sarà solcato da scie rumorose e vi saranno tuoni senza fulmini. Nelle notti stellate vedrete altre luci che oscureranno gli astri, ed il rumore diventerà assordante ogni giorno, ogni ora, ogni respiro. Gli umani stanno per giungere nelle nostre terre, e molti di noi verranno imbrigliati, ridotti in schiavitù: quando tutto questo si avvererà, rimpiangerai di non essere al mio posto, in terre lontane, insieme ai nostri avi ed a quelli prima di loro.
- Così dici, e mi spaventa alquanto il futuro che prospetti. Cosa possiamo fare?
- Niente. Ma guarda: la luna è spuntata, e le stelle fra poco ravviveranno questa notte. Non pensare al domani, stanotte danziamo.


cavalli danzanti - tecnica mista su legno 80x50