martedì 22 dicembre 2009

mostra a casa Melis


Questa settimana i miei ultimi lavori sono esposti a casa Melis (Capoterra), insieme alle opere della pittrice Valeria Ballestrazzi (Balleva) e di altri artisti...
Tutti i giorni h. 17,00 - 21,00

Dea Madre - tecnica mista su tela 70x100

giovedì 3 dicembre 2009

Sandro Mascia alla stazione

sabato 05 dicembre, alle ore 17,00, lo scrittore Sandro Mascia presenterà il suo ultimo libro alla stazione marittima. L'incontro rientra nell'evento "Appuntamento alla stazione", la mostra collettiva del gruppo GECO presso la stazione marittima di Cagliari, aperta fino al 19 dicembre, dalle 08,00 alle 19,00 - domenica esclusa.


giovedì 26 novembre 2009

Appuntamento alla stazione



Il giorno 27 Novembre, all’interno della stazione marittima, ore 17,00 s’inaugura “Appuntamento alla stazione”, la collettiva d’arte del gruppo GECO - Gruppo Espressioni Contemporanee - presenta la giornalista Graziella Marchi, responsabile di “Miss Mondo Italia” in Sardegna.
Gli artisti partono da un tema comune, “il viaggio”, dandone ognuno un’interpretazione diversa e personale.
La collettiva ha anche lo scopo di raccogliere fondi e far conoscere al pubblico l’”Asgop”, Associazione Sarda di Genitori di bambini e adolescenti che hanno contratto patologie Onco-ematologiche, con l’obiettivo di promuovere e di sostenere ogni possibile iniziativa volta a migliorare l’assistenza medica, sociale e scolastica dei bambini e degli adolescenti affetti da tumore.
La mostra, aperta fino al 19 dicembre, prevede quattro appuntamenti live:
sabato 28 novembre, (e per tutta la durata della mostra) Davide Siddi realizzerà un’opera dal vivo: “La vocazione di San Matteo”;
sabato 05 dicembre, presentazione dell’ultimo libro dello scrittore cagliaritano Sandro Mascia;
sabato 12 dicembre note e parole del cantautore cagliaritano Roberto Bayre;
sabato 19 dicembre il rock del gruppo di Capoterra “(+) Positivo”
Tutti gli eventi inizieranno alle ore 17,00.
Orario della mostra: h 08,00 – 19,00 dal lunedì al sabato. – Ingresso Libero

martedì 17 novembre 2009

Difendiamo il Microcitemico

Per i bambini che soffono...
per i genitori che soffrono...
Difendiamo il Microcitemico.
Nel sito dell'Associazione
potete leggere "il diario della battaglia"
che questi genitori stanno combattendo...
Aiutiamoli diffondendo la loro voce !

Giobin

sabato 7 novembre 2009

graffito

graffito - tecnica mista 50x70 - Giobin

CONTRO i progressisti di facciata, gli eclettici della poltrona e i presenzialisti.
Contro gli infidi perbenisti dal colletto intonso e la coscienza sporca.
Contro CHI entra in punta di piedi e poi batte i pugni.
Contro i pacifisti ad oltranza sempre in piazza con la pancia piena.
Contro i buonisti tolleranti violenze che NON li hanno mai sfiorati.
Contro i “modernisti” dalla memoria corta che calpestano antichi valori.
Contro gli spiriti liberi, che in nome della loro libertà tagliano lingue e genitali.
Contro chi CREDE nei muri di carta eretti dalla libera stampa.
Contro gli ipocriti, i censori ed i critici con le marchette in tasca…
Contro tutti questi, IO CREDO, senza alcuna presunzione, di poter scagliare la prima pietra.
Volete crocefiggermi per questo?

Giobin


venerdì 30 ottobre 2009

che ne sapete voi...

acrilico su tela 50x70 - Giobin

Due chiacchiere sul quadro.
Giorgio Binnella intervista Giobin…

- … Parliamo del tuo ultimo lavoro, come nasce?
- Sai che io credo che l’arte contemporanea sia 80% messaggio, 20% faccia tosta e 10% tecnica…
- Scusa ma siamo arrivati oltre il 100% !
- Ah, va bene, allora tolgo la tecnica.
- Bene, vai avanti.
- Il messaggio, fondamentale si evince dal fumetto: non possiamo dire di comprendere una persona se non la conosciamo intimamente, all’interno delle pareti domestiche, dove toglie la maschera con la quale si presenta al mondo, vuoi per assecondare le convenzioni, vuoi per tener fede ad un ruolo, vuoi per timidezza… Nell’unico mondo che possiamo costruire a nostra immagine, senza essere giudicati o additati, ognuno di noi è libero di esprimere il proprio Io, liberamente: nell’amore soprattutto. La natura dell’amore, inteso anche come rispetto per l’altro, empatia e condivisione, ci dà realmente la misura della qualità di una persona.
- Hai parlato del fumetto, sicuramente anche l’immagine ha una sua importanza nel contesto del messaggio, oppure è casuale?
- Niente è casuale, anzi il messaggio scaturisce proprio dalla chiave di lettura che ognuno di noi dà dell’immagine. La domanda che dovremmo porci è la seguente: “Chi è quell’uomo?”… E’ uno sconosciuto, quindi è vero il messaggio nel fumetto… E’, probabilmente, un comico, un cabarettista con la classica bombetta in testa, allora, a maggior ragione è vero il messaggio nel fumetto, poiché, dietro ad una faccia imbellettata e burlona, normalmente dimentichiamo che c’è una persona come noi, che vive le passioni, i drammi ed il quotidiano, esattamente come noi. Se poi a qualcuno parrebbe riconoscere sotto la bombetta il giovane Charlie Chaplin, il messaggio acquisterebbe la forza di un atto d’accusa verso i molti che invidiando l’attore lo accusarono di pedofilia, oltre che di filocomunismo ed altre imputazioni… troverebbe giustificazione anche quel “voi”, ridondante all’interno del fumetto.
- Quindi, niente è casuale, e che mi dici della tecnica utilizzata?
- E’ un omaggio alla “pop art”, una vera rivoluzione: è la corrente artistica che più di ogni altra ha tolto la tecnica dall’Arte, focalizzando l’attenzione sul messaggio. Inoltre, è il mio personalissimo modo di dire che “Tutto è un Gioco!”, non dobbiamo prenderci troppo sul serio.
- Grazie, e a presto.
- Perché, dove vai? Non torni in me…?


venerdì 23 ottobre 2009

quadro a due mani

tecnica mista su tavola 60x50 - opera di Giobin e Bruno Comini

domenica 18 ottobre 2009

quadro a due mani


tecnica mista su tavola - 60 x 50
autori Giobin e Bruno Comini

mercoledì 23 settembre 2009

vernice fresca - La Divina Misericordia

Valentina all'opera... acrilico su tavola 37x50 (su commissione)

sabato 15 agosto 2009

Piazza San Sepolcro - 08 08 09

08 agosto a Piazza San Sepolcro.

sabato 8 agosto 2009

Stasera a Piazza San Sepolcro

Anche stasera Giobin esporrà la Flash Art di Valentina a Piazza San Sepolcro. Non perdete l'occasione di vedere le nuove opere e quelle degli altri artisti del G.E.Co. , del "Circolo d'arti" e non solo... Vi aspettiamo.


domenica 26 luglio 2009

25 luglio 2009 a Piazza San Sepolcro

ogni sabato un sabato diverso a Piazza San Sepolcro!

martedì 7 luglio 2009

vita da mimo

... poesia in movimento...

giovedì 2 luglio 2009

27 06 09

San Sepolcro, un microcosmo artistico a Cagliari

aiutiamo l'ASGOP !

URGENTE X L’ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA
Ultimamente è sempre più difficoltoso avere il sangue per le trasfusioni ai nostri bambini.
Invito TUTTI VOI a sensibilizzare parenti, amici, colleghi a recarsi a donare il sangue presso il BROTZU o a QUARTU in via Turati 4 C, piano 1° martedì e giovedì dalle 8,30 alle 11,30; tel 070 6097327-324.
PASSATE PAROLA!!!!

Purtroppo a causa della mancanza di finanziamenti ( che non sono arrivati né da istituzioni, né da privati o da sponsor) con grande dispiacere si è dovuta annullare la manifestazione programmata il 5 e 6 settembre 2009 .
Viene spostata di un anno, sperando nel frattempo di trovare i finanziamenti necessari.

Nel nostro reparto gli apparecchi televisivi sono vecchi e purtroppo uno già non funziona più.
Sapete quanto sia importante la televisione per i pazienti ricoverati.
Inoltre ne mancano diversi anche per le camere della casa di accoglienza dell’astafos ( dove in questi giorni hanno concluso i lavori di risanamento per alcuni problemi sorti con le piogge torrenziali ).
invito tutti a cercare SPONSOR per donarci televisori da 14/ 15 pollici o avere prezzi di favore per acquistarli come onlus.

A presto
Agnese Cannas - Presidente dell'ASGOP

venerdì 19 giugno 2009

san sepolcro 13 giugno 2009

colori e note...

martedì 16 giugno 2009

metti una sera a piazza San Seplocro...

sabato 13 giugno 09, i gechi ed il Circolo d'Arti espogono a piazza San Sepolcro... fra il pubblico, la gradita sorpresa della presenza della nostra amica Maria Agnese (presidentessa dell'ASGOP) e di suo marito...
I gechi vi aspettano tutti i sabati a piazza San Sepolcro!


sabato 13 giugno 2009

Valentina Melis - maternità - acrilico su tela 40x80x4

maternità

Valentina Melis al lavoro...

venerdì 12 giugno 2009

Potete vedere le mie icone moderne sabato 13 giugno, a piazza San Sepolcro (Cagliari), esposte insieme ai lavori degli altri artisti del gruppo GECO (Gruppo Espressioni COntemporanee) dalle ore 11,00 alle ore 24,00...
Vi aspetto !

giovedì 11 giugno 2009

veglia

Valentina Melis al lavoro...

veglia

Valentina Melis - veglia - acrilico su tela - 60x60x4

Immagino la luce nei tuoi occhi, i ginocchi sbucciati, i vestiti rammendati dopo una zuffa nel cortile, la testolina scarmigliata, pelle vellutata appoggiata al mio petto, il tuo sonno profondo e innocente… Immagino i tuoi primi passi incerti fra la gente, il deserto d’attraversare, un villaggio nuovo ed il primo vero amore. Immagino di sognare, col tuo parlare, visi e paesi lontani, una ragazza che t’aspetta, una casa, una bottega… Immagino un fagottino come te da passarci fra le braccia, d’esser chiamata nonna, e mamma da un’altra donna, una figlia, la tua sposa… Immagino una ninna nanna intonata con la tua voce… ma so che per Te, ha già preso forma la via della Croce.

Giobin


mercoledì 10 giugno 2009

sa sposa

Valentina Melis al lavoro...

sa sposa


tecnica mista su tavola - 25x50x4

lunedì 8 giugno 2009

icona moderna

Valentina Melis al lavoro...

domenica 7 giugno 2009

icona moderna

tecnica mista su legno
27,5x40x2,5


martedì 26 maggio 2009

vernice fresca

Nudo futurista
tecnica mista su tela 40x80x4

venerdì 22 maggio 2009

ecco le immagini del GECO i vetrina...

Bruno Comini
Valentina Melis
Davide Siddi

martedì 19 maggio 2009

GECO in vetrina !

Da Giovedì 21 a domenica 24 maggio, le opere degli artisti del GECO in vetrina ! Un famoso marchio di via Manno ospiterà un quadro per ogni artista. A voi trovarci...

mercoledì 13 maggio 2009

Fenicotteri: sa genti arrùbia (il popolo rosso)

Valentina Melis - tecnica mista su tela 60x60


Prima di noi, “Su molenti” (l’asinello sardo)
solcava la sabbia del Bellarosa.
Lo stagno si ritirava al passaggio d’un povero Mosè,
possessore d’un carretto soltanto ed un sacco di sale.
Trainava, “su molenti” una chiatta operosa
d’operai, e condannati ai lavori forzati
per Fenici, Spagnoli e poi Sabaudi.
Oggi non ci sono più ore né operai
a conteggiare il giorno,
ma noi muti, discreti, dal passo leggero
che da coste lontane sulla via del ritorno
le vasche scegliemmo per sosta.
Vedete chi siamo… pel vestito rosa
“Sa genti arrùbia”, da “is molentargius”
è la risposta.

martedì 12 maggio 2009

vernice fresca...

sa genti arrùbia

domenica 10 maggio 2009

festa!

vernice fresca...

domenica 3 maggio 2009

PisArt expò 2009

Una bella ressegna d'arte contemporanea, a cui ho partecipato con grande piacere...

giovedì 23 aprile 2009

evento

Valentina Melis, dal 24 al 29 Aprile, esporrà le sue opere più recenti al Pisa Arte Expò... tutti gli amici sono invitati !

martedì 21 aprile 2009

Madre Terra

In un baleno di collera

la tua voce scuote le mie fondamenta

Risuona fino all’angolo più remoto

del mio cuore


Poi torni silenziosa e paziente

Ed io nuovamente m’avvicino
A cercar conforto fra le tue braccia.

Giobin
Valentina Melis - acrilico su legno 36x61

giovedì 16 aprile 2009

vernice fresca...

calla - acrilico su tela 30x30
rosa - acrilico su tela 30x30






lunedì 6 aprile 2009

maledetto terremoto

Scavo fra le macerie cercando le mie paure… Vorrei non trovarTi. Vorrei che rimanessi nei miei sogni e non popolassi i miei incubi. Vorrei offrirti un caffé e non portarti fiori. Anzi, vorrei non incontrarti, perché insegui progetti lontani…
Giobin

giovedì 19 marzo 2009

Cavalli danzanti

- Non riuscirai a mantenere questo ritmo, Ivalloi.
- Prova a starmi dietro, Massil. Ormai sei vecchio, ed il picco non è lontano.
I cavalli galoppano pancia terra, così velocemente che gli steli che calpestano tornano ritti come se su di essi si fosse appoggiata un’esile cavalletta.
- Guarda quanto foraggio in questi campi, e mele sugli alberi, e che sole: ed unicamente noi e le nostre pazze corse.
- Dal picco si vede tutta la piana di Gesturi, gli occhi vi si perdono in tanta bellezza.
- Riprendiamo fiato, hai ragione, comincio ad essere vecchio, e non tarderai a prendere il mio posto. Non potrei desiderare un successore più degno, una guida giovane e saggia. Ma ricorda quello che ora ti dico: il tempo delle corse pazze finirà prima che tu diventi vecchio, ed allora il sole non ti parrà così luminoso, il foraggio avrà un altro sapore, le mele non saranno più così abbondanti.
- Cosa vuoi dire Massil? Quale minaccia potrà mai spaventarci?
- Guarda questo sole che scompare dietro i monti: rammenta i colori che si spalmano fra le nuvole, presto cambieranno. Ormai si sentono i rumori in lontananza, che lentamente si appressano. Questa è la mia profezia: verranno lame a tagliare il vostro foraggio, verranno bocche a mangiare le vostre mele. Il cielo terso sarà solcato da scie rumorose e vi saranno tuoni senza fulmini. Nelle notti stellate vedrete altre luci che oscureranno gli astri, ed il rumore diventerà assordante ogni giorno, ogni ora, ogni respiro. Gli umani stanno per giungere nelle nostre terre, e molti di noi verranno imbrigliati, ridotti in schiavitù: quando tutto questo si avvererà, rimpiangerai di non essere al mio posto, in terre lontane, insieme ai nostri avi ed a quelli prima di loro.
- Così dici, e mi spaventa alquanto il futuro che prospetti. Cosa possiamo fare?
- Niente. Ma guarda: la luna è spuntata, e le stelle fra poco ravviveranno questa notte. Non pensare al domani, stanotte danziamo.


cavalli danzanti - tecnica mista su legno 80x50

sabato 21 febbraio 2009

Calle

La Signora delle Calle nacque bellissima: lunghi capelli castani ed occhi di pece. Invece di piangere, si guardò attorno e sorrise. Era modesta di ricchezze ma indossava sempre un abito lungo, intonso, fragrante di sapone. Aveva un chiosco di fiori che non appassivano mai con un arco di calle all’entrata. Col maestrale, il profumo dei fiori invadeva piazza Verde ed i mariti venivano rapiti… e tornavano a casa dalle mogli, con un bocciolo. Con lo scirocco, l’effluvio saliva per il Corso, s’insinuava fra le fessure delle finestre, e le massaie si ricordavano dei loro cari in attesa di una prece e di un fiore. Aveva pretendenti d’ogni parte della città, scatole di cioccolatini che porgeva ai clienti, e diamanti e rubini che offriva alla statua della Vergine. Nessuno sapeva dove abitava: qualcuno dubitò che dimorasse nel chiosco sempre aperto, che la notte mettesse i suoi graziosi piedi in un vaso colmo d’acqua, e da questa traesse esclusivo sostentamento. I clienti cercavano sempre un pretesto per sfiorarle le mani vellutate, ed i passanti s’affacciavano a salutare per rubarle un caldo sorriso. A tutti i bambini regalava un petalo di rosa da conservare fra le pagine del diario, e tanti giovani ho sentito rimpiangere per questo la fanciullezza… Una mattina d’autunno un capannello di viandanti si formò spontaneamente davanti alla porta chiusa, le luci spente, l’arco di calle sfiorito… Con sgomento abbassarono lo sguardo segnandosi la croce e mestamente s’allontanarono. Solo un corteggiatore rimase in quel freddo mattino, ed attese il momento propizio per entrare furtivamente nel chiosco. Non trovò quello che si aspettava, e di questo si rallegrò, ma una timida piantina di calle che sembrava tremare di solitudine. La protesse col pastrano dal freddo ed occhi indiscreti, fino al suo appartamento, dove l’accudisce ancora. Ci sono giorni di maestrale in cui qualcuno tuttora giura di sentire nell’aria un familiare profumo di fiori, mentre sorseggia un thè nel patio del bar di piazza Verde.


Calle - tecnica mista su tele 40x101

venerdì 20 febbraio 2009

Giochi d'infanzia

Passi di danza dall’esito incerto, salti, passi, piroette, giravolte… braccia che s’incrociano, appoggiano, s’aggrovigliano, prendono, fendono, mollano… sguardo vivo, preda delle muse. Tersicore prende vita e forma nel cuore. Una scatola nascosta, un retino acchiappastelle, un adesivo di gomma per collezionare sogni, tenda e torcia per far vivere ombre, una spilla ed una mappa segreta, una palla, perché c’è sempre una palla da inseguire… Ci sarà un momento preciso, non “Quell’anno…”, o “Quell’estate…”, ma un momento preciso, un attimo della durata esatta di un attimo, in cui si accederà CONSAPEVOLMENTE nel mondo reale: l’istante in cui ti dirai “Non è più un gioco”, qualunque cosa tu stia facendo. Un ballo, una corsa, un’interrogazione… In un baleno si chiuderanno le porte dell’infanzia, ed inizierà la competizione.


Giochi d'infanzia - tecnica mista su tele 71x71

martedì 17 febbraio 2009

L'angelo

L‘angelo con l’ala spezzata si presentò al cospetto di Dio. “Signore mi presento a Te con la mia sofferenza… Potrei chiederti di lenire il mio dolore. Dovrei chiederti di sanare la mia condizione. Vorrei chiederti di farmi tornare alla mia integrità angelica… Invece, Signore altra ragione ha la mia sofferenza! L’ala spezzata ha ridotto la mia natura: dalla ferita aperta, polvere e briciole d’umanità hanno intossicato la mia coscienza. Ora Sento dolore e frustrazione, desideri, speranze, aspirazioni, voglia di progetti dall’esito incerto. La mia condizione immutabile si è crinata e per la prima volta ho paura dell’incognito. Signore, tutto questo non ha niente a che fare con l’eternità e la conoscenza, è una malattia che procura brividi lungo la schiena. Se mi ci soffermo a pensare, le mie mani sudano, l’orizzonte pare allontanarsi e l’attimo dura esattamente un attimo e quello successivo non è più svelato. Signore potrei chiederti di lenire il mio dolore. Dovrei chiederti di sanare la mia condizione. Vorrei chiederti di farmi tornare alla mia integrità angelica… Invece, Signore ti prego, lasciami contagiare da questa incognita che chiami Uomo, dammi la possibilità di sporcarmi la veste e le mani, di desiderare riposo e ristoro, di cercare fisicamente un abbraccio e quell’amore piccolo che solo gli individui riescono ad immaginare. Signore fammi conoscere la caducità di un sogno…"


l'angelo - tecnica mista su tela 70x100

mercoledì 4 febbraio 2009

Il cigno – Ballata lenta del ricordo (che verrà domani)

Sebbene lungo il sogno appaia, vive in noi un piccolo momento, ma non per questo, è d’uopo che poi scompaia. Di questo cruccio, oppure luce, rimane un sentimento che prendendoci per mano, come duce per la strada del ricordo , ci conduce con volo immaginario d’ali, dove sembra che la luce al vero si raccordi: passando, della realtà, ai bordi, così che non si vedano solo i mali. Di quale sogno io parlo e intesso lodi? Ma di quello che vivrai domani, perchè oggi non comprendi cos’altro, oltre ai volti sorridenti vogliano dir le mani… Ma torno ora a dir di quel mio sogno per il quale le notti passo desto ed i giorni – ah se potessero sparir – i giorni, dicevo, vivo mesto. “Due gocce solitarie e vuote s’incrociano un dì per caso (Vuolsi così colà dove si puote …) e brillarono con riflessi di puro raso e le loro mani si unirono dolcemente. Come quella stoffa un corpo e le sue forme avvolge così, inconsapevolmente le due gocce si fusero insieme, dimentiche delle bolgie che nella realtà aduggiavano loro la mente. Ed allora, sembrò ad esse, di veder l’infinito mare, o meglio, sembrò di starci a nuotare, o meglio, sembrò a loro, esse stesse divenir mare. Ma la realtà nulla ascolta di quelle che cogitando chiamiamo chimere, e così la notte passerà, ed il sogno pure. Come sono sbarrate quelle porte, e dure, quando un piccolo angolo si agogna, oltre i bastioni dell’apparenza: un posto dove dire il vero non è vergogna e chi vive come il suo istinto dice, non sconta alcuna penitenza. Pazienza! Così và il mondo. Basti a noi sapere che alla bisogna, si possono chiudere gli occhi ed immaginare quelle mani, e sperare, nell’intimo sperare che un domani…
il cigno - tecnica mista su tela 120x60

martedì 3 febbraio 2009

l'icona

Bagliori di coscienza, veloci come luce, si videro rimbalzare, accecanti, su muri, lampioni, vetrine, grate, balze, bitume bollente sul selciato.
Manto di verità sulle spalle larghe dei facchini dell’inchiostro, a mascherare macchie di sugo e lascivia sulla camicia… Fonici a caccia di menzogne e streghe da bruciare…
Apparenze e impressioni, impronte di mani sui vetri e nei vetri riflessioni. D’un tratto niente ebbe più senso se non il disgusto per ogni falso sentimento.
I cromatismi dall’intonaco scivolarono come cera, lasciando macchie di vuoto: il buio si specchiò ed ebbe orrore di se stesso, perché non vide niente: né coscienza, né traccia di sorriso.
Chi ebbe coraggio seguì la luce a ritroso. Chi ebbe coraggio indicò una finestra. Chi ebbe coraggio… entrò. E chi era puro, vide. Forse non capì. All’inizio, certamente non capì. Poi chiese e comprese.
Del resto, i bambini, cosa ne sanno d’un’icona.




acrilico su tela 30x30

martedì 27 gennaio 2009

Jana


Appena li vide, si mise a danzare davanti a loro, catturandone l’attenzione. La jana maistra era stata chiara: ”Se decidi di vivere con un umano, perderai tutti i poteri.” Lo sapeva, e ne soffriva, ma l’amore per quel premuroso contadino era tale… I briganti avevano devastato più volte il villaggio, giungendo di sorpresa, veloci e precisi come locuste. I poveri contadini non avevano mai avuto il tempo di organizzare una difesa. Ma, questa volta, i briganti fermarono il loro impeto di fronte alla sensuale ed armoniosa danza della piccola fatina: e lei danzò, fino allo sfinimento. Volteggiò con una musica del suo popolo nelle orecchie, e l’immagine del contadino nel cuore: tempo, serviva tempo…Quando le minuscole ali non ebbero neanche la forza di sorreggerla, i briganti persero ogni interesse per quel minuto esserino e volsero lo sguardo verso il villaggio da depredare… Solo allora si accorsero di essere circondati dai contadini armati di forconi e roncole, decisi a porre fine alle scorribande.


Jana - acrilico su tele e legno 40x101

sabato 24 gennaio 2009

fiore nel fango


Come fiori nel fango, colorarono la terra lungo il passo dell’esilio. Come grani di rosario, vennero contati, chiamati, allineati. Come coriandoli bagnati, rimasero lì, dov’erano caduti, senza nessuno a reclamarli. Come fiori nel fango vennero schiacciati, irrispettosamente, disumanamente. E come una sbornia triste, vennero dimenticati. Eppure, proprio ora un altro di loro sta nascendo… Da grande, fra qualche mese, forse anno, diventerà anch’egli una vittima di guerra: per la statistica… “children of war”.

Tulipano - acrilico su tele 30x30

lunedì 19 gennaio 2009

Tulipani - dedicato ad un amico...

Si presentò nel negozio in una mattina di pioggia e cominciò a fissarmi: di solito i clienti si soffermano sulle composizioni in vetrina, accarezzano le foglie delle Chenzie, sfiorano i turgidi tulipani o i vellutati petali delle tee. “Desidera?” Mentre alternavo sterlizie a calle su una spugna rivestita di stagnola e iuta. “Sono venuto per quel fiore.” Rispose, indicando l’angolo più buio del negozio. “Quello? Lo vuole acquistare?” Indicai sorpreso un fiore abbandonato in un calice alto, di plastica. “No. Voglio capire perché è lì.” “C’è poco da capire. Era alla luce del sole prima, insieme agli altri, in vetrina, ma il calore gli toglieva le forze. Allora l’ho sistemato fra i ficus, e le foglie cominciarono ad ingiallirsi. L’ho trattato come un’orchidea, ma l’umidità non l’ha giovato. La verità è che non so come si cura quel fiore.” “Così lo lasci in disparte, e questa non è certo la soluzione. Ogni fiore è un mistero che la natura, o colui in cui credi, ci dona per rinnovare il miracolo della creazione. Ogni fiore, è una testimonianza d’amore: per prendersene cura non serve tecnica, né scienza, non c’è un metodo universale, né libri che lo spiegano veramente… Ad amore si risponde con amore: e non pensare che esista amore malriposto o vano. Il calore di una carezza può abbagliare come il sole, una lacrima furtiva può dissetare chi si trova nel deserto, e la quotidianità dei gesti vale più di qualunque azione straordinaria. Ponilo vicino a te, e prova ad immaginare che quando hai freddo anche lui ha freddo, quando sei stanco, anche lui è stanco, e quando sei sereno, anche lui è sereno. Non dimenticare che è un fiore, come gli altri.” Così dicendo si diresse verso l’uscita e scomparve nella pioggia.

Tulipani - acrilico su tela 30x30

giovedì 15 gennaio 2009

Dedicato ad Andrea...

Pescatore qual io fui
anime e menti catturai
con reti di note.
Esploratore adesso sono
e lasciati amici ed impronte
canto il senso delle stelle immote.

lunedì 12 gennaio 2009

domenica 11 gennaio 2009

Amazzoni

Prima che gli atlantidei entrassero nel mito, molti di loro avevano difeso le pianure sarde dalle amazzoni che scendevano dalla montagna. Queste erano grandi guerriere ed esperte cavallerizze. Un’amazzone era pronta ad impugnare l’arco e la pelta solo dopo aver catturato un corsiero da montare in battaglia: così la giovane Agave si diresse nella piana di Gesturi per catturare il suo. L’amazzone, però, si rese conto con sconcerto, che la cavalcatura a lei destinata era una cavalla, per di più, gravida. La giovane Agave, non potendo scegliere un altro cavallo, si tormentò per giorni, dell’infelice sorte. Intanto, la gravidanza era giunta a compimento, ma il parto sembrava complicarsi. Agave non esitò punto ad avvicinarsi alla giumenta per aiutarla, ma a nulla valsero gli sforzi delle due femmine. Il puledro venne alla luce con fatica e, per di più, orfano. All’amazzone non rimaneva che una scelta: accudire il puledro affinché non morisse di stenti, fino a renderlo indipendente. Così passarono giorni e mesi, e cambiò la stagione, e di Agave, nel villaggio delle amazzoni non si seppe più niente: chi diceva che fosse morta, chi, che fosse stata catturata dagli atlantidei … Infine, un giorno, poco prima del tramonto, una sagoma si intravide da occidente. Era l’amazzone Agave, a dorso di uno splendido destriero: non era la montatura a lei destinata ma, giunto il tempo di lasciarsi, l’animale riconoscente, aveva deciso del futuro di entrambi.


Amazzoni - tecnica mista su tela 100x100

Su Soi

Nel tempo che tutte le religioni ricordano come “del grande diluvio”, il cielo rimase chiuso così a lungo, che i bambini più piccoli non ricordavano più cos’era il sole. Le torri di guardia avevano ininterrottamente i fuochi accesi, ed i raccolti erano sempre più modesti. I pastori si orientavano con le luci delle torri che oggi chiamano Nuraxeddu, S. Liberno, Domu e s’Orcu, De is Baccas… I più importanti fra le genti dei villaggi, si recarono dalla sacerdotessa Kala e la pregarono di far tornare il sole. La sacerdotessa scrisse una parola magica sopra una pelle di capra. “Il sole tornerà quando l’altra Lei d’una ragazza pura leggerà questa parola.” Così, tutte le ragazze pure di ogni villaggio, vennero portate in festa alla foce del Rio Mannu. “IOSUS” Gridò la prima, ma forse non era pura come diceva. “IOSUS” Gridò la seconda, ma forse, non così forte. “IOSUS” Gridò la terza, ma nemmeno un pallido raggio di sole… “IOSUS” Gridarono, una ad una, tutte le ragazze pure, e poi tutte all’unisono, ed alla gente parve di vedere un barlume… che si affievolì come la speranza. Non rimaneva che tornare a casa, orientandosi con i fuochi delle torri. La pelle di capra venne abbandonata sulla spiaggia. Alla fine del dì, che dì non era, una bambina che collezionava conchiglie, s’imbatté nella pelle di capra. La portò seco fino all’acqua, dove la parola si specchiò. “SU SOI” Lesse ad alta voce la bambina, ed un violento raggio di sole, diradò prontamente le nubi, abbagliando la terra.

Su soi- tecnica mista su tela e legno 71x71

sabato 10 gennaio 2009

Janas

Un contadino che passeggiava nel bosco, sentì un lamento sotto le foglie ai margini del sentiero. Incuriosito, si chinò e scoprì una piccola fatina. "Sono una Jana, stavo fuggendo dai cani dei cacciatori, ma sono troppo stanca per raggiungere la mia casa". "Ti ci porterò io, se mi indichi la direzione". " Sali con nuovi occhi e troverai la mia casa". Il contadino sorrise. "Non preoccuparti, conosco come le mie tasche questa montagna, potrei salirvi ad occhi chiusi". E s'incamminò. Salì tutto il giorno, ed al tramonto, si addormentò sotto una grande quercia. La mattina, si risvegliò esattamente nel posto in cui aveva trovato la jana. "Non capisco, eppure non mi pare d'esser mai sceso". "Se ancora vuoi accompagnarmi a casa, sali con nuovi occhi". " Ho capito, questa volta sarò più attento". Il contadino salì tutto il giorno, ed al tramonto si addormentò di nuovo sotto la grande quercia. L'indomani, si risvegliò ancora nel posto in cui aveva trovato la jana. "Stavolta sono sicuro di essere salito, senza mai tornare sui miei passi: questa deve essere una magia...". "Se vuoi davvero accompagnarmi, devi salire con nuovi occhi". Disse nuovamente la piccola compagna: allora, il contadino si sedette a riflettere sulle sue parole . "Se cammino non giungo da nessuna parte e, se rimango fermo qui, non raggiungerò mai la sua casa. A meno che..." Chiuse gli occhi e girandosi attorno, cercò la direzione giusta con il cuore. "Ora ho capito le parole della fatina". Riaprì gli occhi e sopra la sua testa riuscì a vedere tante janas, i loro rifugi sugli alberi, ed i ripari fra le rocce ai suoi piedi. Prese la fatina fra le mani..."Sono giunto alla tua dimora, ora posso congedarmi e tornare, finalmente, presso la mia". " Sei un brav'uomo, il mio ringraziamento ti sarà d'aiuto". Il contadino salutò la jana e s'incamminò verso casa con passo leggero e mani in tasca. Proprio in una tasca toccò qualcosa che prima non c'era: la tirò fuori e si ritrovò in mano un rubino grosso come una ghianda. Il ringraziamento della jana.

Janas. Danza notturna - tecnica mista su tela e legno 40x101

Tulipani

Un guerriero che voleva diventare saggio, chiese ad un maestro come trovare la via. "Vai nel mio giardino, là troverai la risposta che cerchi." Il guerriero ringraziò il maestro e cominciò a passeggiare nel giardino: era un prato molto curato, eppure ogni stelo d'erba, ogni piccolo fiore, ogni arbusto colorato erano liberi di crescere secondo la propria volontà, senza alcuna costrizione. Un bambino sedeva al bordo del sentierino, in un angolo ancora incolto, giocando con la ghiaia. Il guerriero si avvicinò e si accorse del suo sguardo triste. "Il sorriso di un bambino è la via della saggezza". Illuminato da quel pensiero, si guardò attorno... "La felicità risiede anche nel fiore più umile di questo giardino" Pensò. Prese un piccolo tulipano dall'aiuola e lo porse teneramente al bambino. "Così l'hai ucciso, dovrei, forse, ringraziarti?". Rispose il bambino. "Sono io che umilmente ringrazio te, per avermi indicato la via della saggezza". Rispose il guerriero: e tornò nel mondo. La sua fama crebbe tanto che il guerriero più forte del paese decise di sfidarlo: "Nel mio braccio tengo le sorti di questa intera valle, tanta è la mia forza". Così dicendo distese il braccio e, dove si posava la sua ombra, tutto rinsecchì. "Certamente la tua forza è superiore alla mia, ma il valore non è nel distruggere, cosa che sa fare benissimo anche il bue che trascina il carro, con i suoi zoccoli pesanti. Quando il tuo braccio potrà ridare la vita a questo piccolo tulipano, allora non avrò timore di riconoscere il tuo valore". Così il guerriero saggio riprese il cammino, e fu la sua ombra a ridare vita alla terra.

tecnica mista su tela e legno 40x101 tecnica mista su tela 30x30