domenica 11 gennaio 2009

Amazzoni

Prima che gli atlantidei entrassero nel mito, molti di loro avevano difeso le pianure sarde dalle amazzoni che scendevano dalla montagna. Queste erano grandi guerriere ed esperte cavallerizze. Un’amazzone era pronta ad impugnare l’arco e la pelta solo dopo aver catturato un corsiero da montare in battaglia: così la giovane Agave si diresse nella piana di Gesturi per catturare il suo. L’amazzone, però, si rese conto con sconcerto, che la cavalcatura a lei destinata era una cavalla, per di più, gravida. La giovane Agave, non potendo scegliere un altro cavallo, si tormentò per giorni, dell’infelice sorte. Intanto, la gravidanza era giunta a compimento, ma il parto sembrava complicarsi. Agave non esitò punto ad avvicinarsi alla giumenta per aiutarla, ma a nulla valsero gli sforzi delle due femmine. Il puledro venne alla luce con fatica e, per di più, orfano. All’amazzone non rimaneva che una scelta: accudire il puledro affinché non morisse di stenti, fino a renderlo indipendente. Così passarono giorni e mesi, e cambiò la stagione, e di Agave, nel villaggio delle amazzoni non si seppe più niente: chi diceva che fosse morta, chi, che fosse stata catturata dagli atlantidei … Infine, un giorno, poco prima del tramonto, una sagoma si intravide da occidente. Era l’amazzone Agave, a dorso di uno splendido destriero: non era la montatura a lei destinata ma, giunto il tempo di lasciarsi, l’animale riconoscente, aveva deciso del futuro di entrambi.


Amazzoni - tecnica mista su tela 100x100

Nessun commento:

Posta un commento

inserisci un commento