domenica 11 gennaio 2009

Su Soi

Nel tempo che tutte le religioni ricordano come “del grande diluvio”, il cielo rimase chiuso così a lungo, che i bambini più piccoli non ricordavano più cos’era il sole. Le torri di guardia avevano ininterrottamente i fuochi accesi, ed i raccolti erano sempre più modesti. I pastori si orientavano con le luci delle torri che oggi chiamano Nuraxeddu, S. Liberno, Domu e s’Orcu, De is Baccas… I più importanti fra le genti dei villaggi, si recarono dalla sacerdotessa Kala e la pregarono di far tornare il sole. La sacerdotessa scrisse una parola magica sopra una pelle di capra. “Il sole tornerà quando l’altra Lei d’una ragazza pura leggerà questa parola.” Così, tutte le ragazze pure di ogni villaggio, vennero portate in festa alla foce del Rio Mannu. “IOSUS” Gridò la prima, ma forse non era pura come diceva. “IOSUS” Gridò la seconda, ma forse, non così forte. “IOSUS” Gridò la terza, ma nemmeno un pallido raggio di sole… “IOSUS” Gridarono, una ad una, tutte le ragazze pure, e poi tutte all’unisono, ed alla gente parve di vedere un barlume… che si affievolì come la speranza. Non rimaneva che tornare a casa, orientandosi con i fuochi delle torri. La pelle di capra venne abbandonata sulla spiaggia. Alla fine del dì, che dì non era, una bambina che collezionava conchiglie, s’imbatté nella pelle di capra. La portò seco fino all’acqua, dove la parola si specchiò. “SU SOI” Lesse ad alta voce la bambina, ed un violento raggio di sole, diradò prontamente le nubi, abbagliando la terra.

Su soi- tecnica mista su tela e legno 71x71

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